Il mondo del gaming indie ci regala spesso piccole perle in grado di emozionare e far riflettere. “A Painter’s Tale: Curon, 1950”, sviluppato dallo studio italiano Monkeys Tales Studio, ne è un perfetto esempio. Questo titolo, breve ma intenso, ci immerge nella storia del piccolo borgo di Curon, un paese sommerso nel 1950 a causa della costruzione di una diga artificiale. L’unica testimonianza ancora visibile della sua esistenza è il campanile della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, che emerge solitario dalle acque del Lago di Resia.
Alla scoperta di A Painter’s Tale: Curon
Il protagonista del gioco è Tommaso, un pittore italiano che si trova a Curon per immortalare il suggestivo campanile che emerge dal lago. Mentre dipinge, nota un bagliore intenso provenire dall’acqua e improvvisamente si ritrova catapultato nel 1949, poco prima che il paese venga sommerso. Qui incontra Ida, una donna del luogo, e altri abitanti del borgo, con i quali intreccia dialoghi e scopre il dramma della loro imminente scomparsa.
La narrazione di “A Painter’s Tale: Curon, 1950” è molto carina. Attraverso i racconti dei personaggi e i momenti di esplorazione, il giocatore viene trasportato in un’epoca in cui il progresso tecnologico e l’industrializzazione mettevano in crisi intere comunità. Il gioco riesce a trasmettere un senso di nostalgia e ingiustizia, mentre accompagna Tommaso in un viaggio interiore che mescola realtà storica e finzione.
Il gameplay di “A Painter’s Tale: Curon, 1950” è piuttosto semplice e si basa principalmente su esplorazione e dialoghi. Il giocatore ha la possibilità di interagire con alcuni oggetti e personaggi, scoprendo dettagli sulla vita degli abitanti di Curon e sulla loro resistenza alla distruzione del loro paese.
Non ci sono enigmi complessi o meccaniche di gioco avanzate: il titolo punta tutto sull’atmosfera e sulla narrazione. Le musiche evocative accompagnano perfettamente il viaggio, rendendo ogni scena più intensa e coinvolgente. Tuttavia, lo stile grafico minimalista, ispirato a giochi come Minecraft, potrebbe non essere apprezzato da tutti. Sebbene la scelta stilistica contribuisca a dare un aspetto onirico e astratto al gioco, alcuni giocatori avrebbero preferito un comparto grafico più dettagliato e realistico, in grado di valorizzare al meglio l’ambientazione storica.

Come ogni titolo indie, “A Painter’s Tale: Curon, 1950” ha i suoi punti di forza e le sue debolezze.
Punti di forza:
- Narrazione coinvolgente: la storia di Curon e il viaggio del protagonista sono emozionanti e ben raccontati.
- Atmosfera unica: la combinazione di musiche suggestive e ambientazioni storiche rende l’esperienza immersiva.
- Un viaggio nella memoria: il gioco riesce a trasmettere un forte senso di nostalgia e riflessione sulla perdita di un passato dimenticato.
- Prezzo accessibile: disponibile su Steam a soli 6,99€, un costo più che onesto per l’esperienza offerta.
Punti deboli:
Stile grafico divisivo: il design low-poly potrebbe non piacere a tutti e non riesce sempre a valorizzare la bellezza della storia e dell’ambientazione
Durata limitata: il gioco può essere completato in circa due ore, lasciando un po’ di amaro in bocca a chi cerca esperienze più lunghe.
Gameplay essenziale: l’assenza di enigmi o sfide potrebbe non soddisfare chi cerca un’esperienza più interattiva.
“A Painter’s Tale: Curon, 1950” non è un titolo per tutti, ma chi apprezza le esperienze narrative e i giochi che raccontano storie poco conosciute lo troverà affascinante. Più che un classico videogioco, questo indie è un’opera d’arte interattiva che celebra la memoria di un luogo e della sua gente, rendendolo accessibile anche alle nuove generazioni. Se sei un amante della storia e delle avventure narrative, questo titolo merita sicuramente una chance. Puoi trovarlo su Steam al prezzo di 7,79€.
*Recensione aggiornata 2025*. Non dimenticarci di seguirci su Twitter. Scopri le altre recensioni nella sezione Videogiochi.
Copia digitale gratuita del gioco fornitaci dallo sviluppatore a scopo di recensione, testata nella versione PC.