Introduzione
PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo ti tuffa nel passato del Giappone, dove le TV standard sono cubi quadrati di legno laminato con tubi catodici e immagini distorte, i telefoni si trovavano in giro per la città, e specialmente dove esistono misteri e miti dove le persone credono a storie strane e sono disposte a fare contorti salti di logica. Ed eccoci qua nel quartiere Sumida di Tokyo.
PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo è una visual novel ambientato nel passato, dove ci vengono presentate diverse storie strane accadute in un lasso di tempo notturno a Tokyo. In particolare è il modo in cui ci viene presentata la storia attraverso continui cambi di prospettiva, da un personaggio all’altro, combinandosi con l’ambientazione spettrale e il breve lasso di tempo creando una tensione incredibile. Questa tensione deriva quasi sempre dalle informazioni.
Chi sa qualcosa che io non so?
Chi non sa ancora quello che ho appena imparato?
Dove posso andare e con chi posso parlare per scoprire il pezzo mancante della storia che mi sfugge?
È uno di quei giochi in cui tutto può essere importante: una nota di un personaggio, l’ora esatta in cui si arriva in un nuovo luogo. E allo stesso tempo tutte queste informazioni sono altamente soggettive. Due personaggi che arrivano nella stessa stradina reagiscono in modo diverso: una signora d’alto bordo reprime un brivido per la vicinanza alla povertà, un poliziotto esperto pensa a cosa significhi un luogo così angusto per i potenziali testimoni.
Visual novel classica?
No, andiamo a scoprire perché fa le cose in modo diverso dalla maggior parte della competizione. Quando si prende in mano la maggior parte delle visual novel, queste sono piuttosto statiche. Alcune visual novel sono addirittura puramente statiche. Si tratta di un libro che si legge cliccando su una schermata e non ci sono scelte o elementi di gioco, ma questi sono meno comuni rispetto alle altre varietà più impegnate ma minimamente orientate al gameplay. Mentre su PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo prende un approccio un po’ diverso.
Spesso siamo fissi sul posto, ma siamo in grado di girare a 360 gradi, in modo da poter osservare l’ambiente e prepararci a un jumpscare. I colori sfrigolano e pulsano leggermente, grigi e blu scialbi e creme malate, ma tutti illuminati dall’interno, come se fossero visti attraverso la luce di un tubo televisivo anni ’80 in avaria. Ti dà la possibilità di andare a cercare indizi, cercare segreti e ammirare il panorama. In oltre se si prova a ruotare la visuale cercando di non guardare il possibile nemico, costui potrebbe anche decidere di farti fuori senza che tu te ne accorga.
Un altro bonus al gameplay è il fatto che l’interazione con le impostazioni del gioco possono contribuire od ostacolare le tue azioni nel gioco, quindi se si scopre che il nemico ha un certo potere e dovete difendervi, non esitate a cercare anche nelle impostazioni del gioco, potrebbero aiutare per andare avanti, wink wink!
Gameplay e storia (senza spoiler)
PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo fornisce molte informazioni, alcune delle quali provengono semplicemente guardandosi intorno, mentre altre provengono dalla vasta collezione di file che il gioco mette a disposizione e che spesso aiutano a determinare ciò che deve essere fatto per eseguire o sfuggire agli omicidi. Gli omicidi sono parte integrante della narrazione centrale che si intreccia con il gioco.
Principalmente quello che si deve fare è riuscire attraverso la propria maledizione di raccogliere tutte le anime e ricevere una ricompensa finale (che non spoilerò). Durante tutto questo, si cerca anche di non soddisfare le condizioni della maledizione dei nemici. Inventiamo un esempio per non rovinare quelli veri, che fanno parte della struttura del gioco. Immaginate che uno dei Portatori di Maledizioni abbia una maledizione in grado di colpire una persona con un fulmine ogni volta che questa pronuncia la parola “fulmine”. Questa strana circostanza è da evitare, perché quel particolare Portatore di Maledizioni può cercare di guidare la conversazione in modo che voi usiate quella parola e poi moriate.
Questo significa anche che probabilmente morirete spesso finché non avrete imparato alcune di queste maledizioni e le loro condizioni, ed è qui che entra in scena un altro elemento narrativo. PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo è un gioco immensamente orientato alla meta-narrazione. Ogni volta che si muore, un personaggio misterioso ricorda che si può riprovare, ma che il giocatore sa cose che il personaggio non sa. Quindi, è possibile far fare al giocatore cose che apparentemente non hanno senso senza questo tipo di conoscenze speciali. Si tratta di un tipo di gameplay basato sull’ironia drammatica che generalmente non viene reso esplicito in un gioco.
La qualità audio
Il sound design di PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo è sia buono che particolare. Cominciamo dal perché è buono. Ogni volta che qualcosa diventa una parte importante della narrazione, come un momento importante o un’informazione, c’è un rallentamento e un rumore che attira la vostra attenzione su di esso. Il gioco è costituito per lo più da testo su cui si fa clic, e quando un gioco è di questo tipo, può diventare facile per i nostri occhi sorvolare sulle informazioni, assorbendole passivamente fino a quando non accade qualcosa di importante, e questo sottolinea tale importanza.
Mi sarebbe piaciuto che ci fosse un doppiaggio giapponese completo, o anche solo un grugnito o un sospiro occasionale. Tuttavia, per un prezzo così basso non mi sento affatto tradito dalla sua assenza (soprattutto se si considera che molti romanzi visivi hanno prezzi vicini alla tripla A al giorno d’oggi) e, se non altro, il silenzio interrotto solo da venti impetuosi o da un ticchettio distante contribuisce ad accrescere le atmosfere inquietanti e a migliorare l’effetto delle ben calibrate ouverture musicali. Inoltre, la colonna sonora del gioco è brillante e si adatta bene sia ai temi che all’epoca del gioco.
Conclusione
Per me, PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo è un esempio perfetto di come rendere coinvolgente una visual novel, e se la gioca con alcuni dei migliori titoli disponibili sul mercato. Si tratta di un’esperienza davvero inquietante, che vi trascinerà nel suo mondo con tale maestria che non riuscirete a distogliere lo sguardo. Se siete fan di storie horror giapponese o di qualsiasi cosa abbia a che fare con le leggende metropolitane, il lato soprannaturale della cultura giapponese e i misteri dell’occulto, vi consiglio di provarlo: vi assicuro che non ve ne pentirete. Lo potete trovare su Steam a questo link.
*Chiave ricevuta gratuitamente dalla Square Enix per recensire questo articolo